A Diegaro la “Fattoria dell’ospitalità”. I genitori dell’Anffas sono così: ostinati, non si fermano, lavorano non solo per i propri figli

Ho incontrato persone felici, domenica 19 aprile alla festa per l’inaugurazione a Diegaro di Cesena della “Fattoria dell’ospitalità” dell’Anffas, l’associazione che riunisce 220 famiglie con persone disabili a Cesena e dintorni. Tantissima gente venuta a vedere la meraviglia fortemente voluta all’interno della nostra città da volontari che si sono dati tanto da fare e hanno creduto nella realizzazione di un progetto straordinario, non fermandosi di fronte al dramma dell’arrivo di un figlio con una diagnosi, spesso senza via di scampo.

Sono così i genitori dell’Anffas: ostinati, non si fermano, lavorano non solo per i propri figli, ma per i figli degli altri, gratuitamente. Chi può si impegna senza sosta, chi non ce la fa invece non viene giudicato … arriverà prima o poi anche per lui il momento in cui le fatiche della vita potranno essere messe un po’ da parte in modo tale da condividere il proprio tempo.

L’Anffas mi ha sin da subito tremendamente affascinato: nel mio lavoro di insegnante di sostegno e poi da genitore di tre figlie di cui una con gravi deficit, negli anni, mi sono resa conto che a Cesena il mondo della disabilità ruotava inevitabilmente intorno a questa associazione che era riuscita a dar vita poi ad altre incredibili opere: la cooperativa Cils, la polisportiva Anffas, la coop. Cisa e altri centri importanti nel nostro territorio, senza nulla togliere ad altre realtà altrettanto valide nate da altre strade. Genitori con uno spirito imprenditoriale senza eguali, con una capacità di valutare i rischi, ma anche di osare.

Vorrei poter scrivere tutti i nomi di chi mi ha colpito al cuore per lo straordinario impegno. Guardare quel palco in cui ballavano i 35 ragazzi con disabilità della “Rosa blu” mi ha riconsegnato immagini di persone bellissime: ognuno aveva un ruolo, alcuni erano semplicemente orgogliosi di indossare i loro abiti da danzatori, ma soprattutto li ho visti felici e con loro tutti i loro cari. Mi sono ritrovata purtroppo a pensare che io non avrei fatto neanche dietro compenso quello che la giovane presidente Francesca Montalti stava invece donandoci: ballare con una bandana luccicante in mezzo a loro, disinvolta come sempre.

Tantissime famiglie della città, soprattutto straniere, sono venute a vedere il nuovo centro aperto a tutti, a tutti coloro che vogliono cominciare ad allenare lo sguardo verso la diversità. E a stare meglio. In questi momenti infatti tutti gli stereotipi e i pregiudizi sulla disabilità e tutte le nostre quotidiane fatiche possono solo sgretolarsi e lasciare lo spazio a gioia pura.

Grazie Anffas, benedetta anche dal nostro vescovo, grazie Cesena!

Cordiali saluti.
Silvia Mosconi

Gentilissima signora Silvia,
la sua lettera fa ben comprendere, anche a chi non conoscesse questa esperienza, il lavoro e l’impegno dell’Anffas e di altre associazioni che operano nel nostro territorio. Un lavoro senza sosta, con la volontà anche di saper osare. Una nota di merito a cui diamo voce molto volentieri.

E’ poi bellissimo notare come cadano tutte le differenze e tutte le barriere, quelle che abbiamo negli occhi e nel cuore. I pregiudizi sono durissimi a morire, ma se sappiamo metterci nella giusta sintonia, allora con sorpresa scopriamo come l’altro è sempre simile a noi. Anzi, nell’altro, ci specchiamo. Ci vediamo riflessi con i nostri limiti e le nostre difficoltà. Grazie mille per la sua bella testimonianza.

Ci scriva ancora.
Cordialità.

Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it

Pubblicato giovedì 30 Aprile 2015 alle 00:01

Trattandosi di un vecchio articolo non è più possibile commentare.

Brevi quotidiane

Ultimi articoli

Ultimi interventi

Parole di Vita

Archivio Documenti