Fuochi d’artificio la sera del Venerdì Santo: basterebbe consultare il calendario

Ciao Francesco.
Ti scrivo perché volevo congratularmi pubblicamente con chi ha recentemente organizzato lo stupendo spettacolo di fuochi d’artificio allo stadio Manuzzi. Di così belli a Cesena non ne avevo mai visti. Dalla finestra di casa mia la vista era notevole. Peccato per la scelta del giorno: il Venerdì Santo, giorno di silenzio (anche le campane delle chiese tacciono), giorno dedicato al ricordo della morte di Gesù in croce, motivo per cui i ragazzi stanno a casa da scuola (e sono potuti andare allo stadio…).

Mentre molte persone partecipavano alla Via Crucis con l’adorazione della croce in Duomo o in altre chiese o alla televisione con papa Francesco, il silenzio è stato rotto dai botti dei fuochi d’artificio provenienti dallo stadio. Mi sarei aspettato un po’ più di rispetto o di buona educazione. Ho postato il mio disappunto su Facebook, ma qualcuno mi ha fatto notare che dovrei essere più tollerante, non siamo tutti cristiani.

Ho l’impressione però che questa tanto sbandierata tolleranza sia chiesta solo in maniera unilaterale. Ad esempio non siamo tutti vegani o musulmani, per questo, giustamente, nelle mense scolastiche e aziendali chi chiede il rispetto delle proprie tradizioni non è costretto a mangiare la salsiccia. Perché però i botti dei fuochi li ho dovuti sentire anch’io? Avrei forse dovuto manifestare urlando più forte come succede contro le sentinelle in piedi?

Cordialità
Massimiliano Turci

Caro direttore,
venerdì sera, venerdì Santo, dopo cena, piazza Giovanni Paolo II, davanti all’ingresso della Cattedrale prosegue la lettura continuativa del Nuovo Testamento tra l’indifferenza di qualche raro passante, la piazza silenziosamente si riempie: giunge la Via Crucis guidata dal vescovo monsignor Regattieri e scortata dalle Forze dell’Ordine. I nostri Carabinieri, vigilanti con discrezione, compíti, tra la gente e così pure la Polizia di Stato, impeccabili, raccolti, mi piace pensare al loro prezioso lavoro come un momento di preghiera; a pochi metri, all’inizio di corso Sozzi, tre addetti della Polizia municipale fanno capannello tra loro (…).

Sui gradini di accesso alla Cattedrale inizia la lettura della Passione del Cristo e subito l’aria si riempie di fragorosi scoppiettii: mortaretti di qualche irrequieto ragazzino? Colpi di arma da fuoco sparati in lontananza? Lo scoprirò solo il giorno dopo, perché, confesso, più stizzito che incuriosito, continuo a chiedere: mi si risponde che erano fuochi di artificio! Sparati per festeggiare qualcosa, (non so cosa, né voglio saperlo) del calcio cittadino.

Cesena città laica? Libera Chiesa in libero Stato? Forse… A chi scrive sembra solo una preoccupante perdita di valori e una palese mancanza di rispetto! Ma gli spettacoli pirotecnici non devono essere autorizzati? Ma saranno mai stati autorizzati, in qualche parte del Bel Paese, fuochi di artificio il Venerdì Santo?

Comunque auguri di una Santa Pasqua… anche a chi non sa cosa sia….

Un cesenate in diaspora.
Paolo Arfilli

Carissimi,
le vostre lettere danno voce ai tanti che hanno manifestato il loro disappunto per la concomitanza della festa (con spettacolo di fuochi d’artificio) di inaugurazione dei tornei di Pasqua svoltasi al Manuzzi la sera del venerdì Santo.

A organizzare l’evento, come avviene da diversi anni a questa parte, la società di calcio Romagna Centro di cui ci siamo occupati anche in un recente Primo piano quando siamo intervenuti a proposito dei ragazzi che si avvicinano al mondo dello sport. Diciamo subito che “non tutte le ciambelle vengono col buco” e questa è proprio una di queste circostanze. Sono certo che il presidente Daniele Martini, e con lui tutti i dirigenti e i soci, non avevano, nelle intenzioni, alcuna volontà di interferire con le diverse vie crucis in corso in quelle stesse ore. Qualcosa non si è infilato per il verso giusto, come lo stesso Martini ha confermato immediatamente appena raggiunto con un sms. Presi da mille incombenze, a volte si rischia di smarrire l’essenziale.

Concluderei dicendo che può capitare. Non ne farei un dramma. Dalla società sportiva organizzatrice (che fra l’altro ha dovuto fare fronte al torneo che porta nel Cesenate gente da tutta Italia in giornate con pessime condizioni meteo) accogliamo le rassicurazioni circa la non ripetizione di una coincidenza così improvvida e sfortunata.

Ci limitiamo a un piccolo consiglio: basterà seguire un comunissimo calendario e prestare attenzione al silenzio dei tanti nostri campanili.

Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it

Pubblicato giovedì 9 Aprile 2015 alle 00:01

Una risposta a “Fuochi d’artificio la sera del Venerdì Santo: basterebbe consultare il calendario”

Commenti

  1. Barbara 13 Apr 2015 / 22:15

    Gent.mo direttore, concordo sul fatto di non farne un dramma, ma non ho letto da nessuna parte le scuse dell’associazione sportiva per questa inopportuna e quanto poco rispettosa scelta di fare i fuochi di artificio la notte del venerdì santo. Da una polisportiva nata attorno a un campanile almeno mi aspetto delle scuse alla cittadinanza! Grazie Barbara

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