Alluvione a Sala, animata assemblea la scorsa settimana

CESENATICO – E’ lo scolo Olca il responsabile di buona parte degli allagamenti di Sala del 6 febbraio scorso. Per evitare il ripetersi di esondazioni occorre metterlo in sicurezza al più presto. Consorzio di Bonifica e residenti di Sala concordano nel puntare l’indice verso il piccolo e fragile canale che ha causato notevoli danni nel giorno dell’alluvione.

Se ne è parlato la scorsa settimana durante una serata organizzata dal Comitato di Sala presso la sala della locale Bcc. Coordinata dal presidente di Comitato William Spinelli, al tavolo dei relatori vi erano i referenti del Consorzio di Bonifica: Chiara Benaglia capo ufficio bonifica, Andrea Cicchetti direttore area tecnica, Vincenzo Basi direttore generale. Presente anche l’assessore Mauro Bernieri. In platea un folto gruppo di residenti, alcuni dei quali con tanto di foto dei danni subiti.

“Dobbiamo analizzare i problemi – ha affermato Cicchetti – e trovare delle soluzioni. Il canale Olca nasce sulla via Emilia a Cesena, dalle parti di Case Castagnoli. Poi, attraverso la campagna, arriva fino a Sala. Ha come affluenti l’Olchetta e l’Olchina. Entrambi, quando piove si riempiono in pochi minuti”.

Anche i residenti hanno confermato i problemi dell’Olca. I tecnici del Consorzio hanno fatto presente che esiste già, da tempo, un progetto per mettere in sicurezza questo canale, per un importo totale di 1,3 milioni di euro. Il problema è che non ci sono i fondi. A causa dell’emergenza si spera che arrivino finanziamenti per portare avanti molti lavori lasciati in sospeso. “Ma in Italia – ha detto un agricoltore presente in Sala – si interviene quasi sempre in emergenza e mai in prevenzione. Noi i danni li abbiamo già subiti”.

Un altro agricoltore, proprietario del podere Lagona (il nome è una garanzia) fra Pisciatello e Olca, ha affermato che per trovare soluzioni non devono passare anni. Un altro cittadino ha detto che fino alle 11 del mattino del 6 febbraio il Pisciatello era in controcorrente, vale a dire che l’acqua risaliva verso monte. Ciò era dovuto al fatto che il mare per 12 ore non ha ricevuto acqua a causa dei venti contrari.

“Per prevenire gli allagamenti – ha detto Chiara Benaglia – occorre fermare le tombinature selvagge dei fossi. Come consorzio cerchiamo di controllare, ma il territorio è vastissimo. E quando è indispensabile, le tombinature devono avere delle sezioni adeguate in grado di recepire i picchi di alluvione. Un altro cittadino è intervenuto lamentando i lunghi tempi per il rifacimento del ponte di via Mare, al confine fra i Comuni di Cesenatico e Cesena.

L’assessore Bernieri ha spiegato che ci sono dei tempi tecnici che non possono essere accorciati e che entro metà estate il ponte sarà pronto. Pronta la replica del cittadino: “Ho fatto il militare nel Genio e garantisco che un ponte provvisorio si può fare in 4 ore. Poi per quello definitivo potete metterci tutto il tempo che volete”.

Cristiano Riciputi

Pubblicato giovedì 26 Marzo 2015 alle 00:01

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