Non dividere i Comandamenti

di William Casanova

Usare Dio per coprire l’ingiustizia è un peccato gravissimo. Papa Francesco, durante la Messa celebrata venerdì scorso nella cappella di Santa Marta non ha fatto giri di parole per richiamarci ai rischi di un’osservanza esteriore della fede ridotta a pura formalità.

Richiamando il profeta Isaia “nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai” ci viene rinnovato l’insegnamento dei dieci comandamenti, legge verso Dio e verso il prossimo. Costituiscono un’unità, un invito a fare penitenza reale davanti a Dio e con il prossimo.

“Io sono un gran cattolico, padre, mi piace tanto… Io vado sempre a Messa, tutte le domeniche, faccio la comunione…”. Il Papa ha risposto: “Va bene. E com’è il rapporto con i tuoi dipendenti? Li paghi in nero? Paghi loro il salario giusto? Versi i contributi per la pensione? Per assicurare la salute e le prestazioni sociali?”.

Papa Francesco insiste sul tema del lavoro con domande pesanti come macigni. E’ intervenuto già diverse volte in questi due anni. In questo caso si rivolge direttamente alla nostra coscienza, per sollecitare un impegno personale al rispetto della legalità e della giustizia. Quanti di noi possono essere immuni da queste domande? Chi non ha mai incontrato il problema di definire un giusto salario, la messa in regola di un dipendente, l’adempimento di un obbligo fiscale? È una questione di dovere individuale oltre che di legge.

Nell’ultimo rapporto sull’economia della Camera di Commercio sono stati comunicati i dati dei controlli della Direzione territoriale del lavoro alle aziende del nostro territorio: nel settore edile si è riscontrata una percentuale di irregolarità pari al 50 per cento (in aumento rispetto al 2012). I controlli in materia di salute e sicurezza hanno riscontrato una percentuale di irregolarità pari al 90 per cento. Nel settore agricolo l’attività ispettiva ha interessato 29 aziende risultate tutte irregolari. Nel settore terziario, a fronte di oltre 570 aziende ispezionate, sono emerse 500 posizioni lavorative non regolari. La dignità della persona umana, la fiducia tra le generazioni, l’educazione al senso del lavoro passano attraverso il nostro modo di stare nella società da padri, lavoratori, imprenditori, politici o sindacalisti.

Il Papa ci ricorda che il cammino della Quaresima è doppio, “a Dio e al prossimo”, e ha a che fare con evidenze molto concrete. Con le nostre giornate di lavoro, con il nostro stare in mezzo agli altri, senza divisioni e “doppie vite”.

Corriere Cesenate 08-2015

Pubblicato martedì 24 Febbraio 2015 alle 18:30

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