“La biblioteca sia lontana dalla politica”

I pareri di Pietro Castagnoli e Denis Ugolini

CESENA – Autonoma per evitare condizionamenti dalla sfera politica. Autonoma per pianificare il futuro attingendo a piene mani dal passato. Continuano a levarsi voci critiche sulla riorganizzazione del sistema culturale cittadino, che passa per la cancellazione dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana (riportata all’interno della “macchina” comunale) e l’individuazione di un dirigente unico per Cultura, Malatestiana e Turismo (nell’ottica, secondo i piani della Giunta Lucchi, di una maggiore integrazione tra eventi e promozione del territorio).

Pietro Castagnoli, già preside del liceo Classico Monti e decano dei giornalisti cesenati, vede come fumo negli occhi qualsiasi velleità della politica di controllo diretto della Malatestiana: “La cultura non va politicizzata. La biblioteca Malatestiana dal ’500 in poi è un’opera d’arte che è al di sopra della vita politica, un’opera da conservare nella sua autonomia e incondizionatezza, ossia senza condizionamenti da una politica che cambia a ogni piè sospinto”.

I piani di sviluppo della biblioteca, per il professor Castagnoli, si dovrebbero legare in modo profondo alle radici della biblioteca stessa: “Abbiamo codici antichi dai quali ricavare per il mondo d’oggi. Uno di questi (l’Isidoro malatestiano, ndr), conserva la conoscenza della Spagna del VI secolo raccolta da Isidoro di Siviglia ma, essendo organizzato in 40 capitoli a ipertesti, può essere un simbolo di Internet. Da lì si deve ripartire, ma questo è un lavoro di tipo culturale. Abbiamo un tesoro enorme che va custodito e salvato. Un “tesoro per sempre” (ktema es aei) per dirla con Tucidide, valori che ci aiutano a sopravvivere nella miseria quotidiana. I testi più antichi e importanti della classicità sono valori di cultura pura. Dobbiamo interpretarli con spirito nuovo, facendo andare la cultura di pari passo nella libertà, eguaglianza e fratellanza. Ma questo non può avvenire con la politica, che agisce per parte”.

Critico anche Denis Ugolini, ex parlamentare e fondatore dell’Associazione “Energie Nuove”: “La Malatestiana è un patrimonio di valore inestimabile. Manca una adeguata, organica, alta visione di questo complesso, di come se ne debba e possa sviluppare una appropriata messa a punto, delineandone vita, fruibilità e capacità di iniziativa e promozione. Mi è difficile pensare la Malatestiana se avulsa da una autorevole direzione, con la possibilità di avvalersi di un qualificato apporto scientifico. Apice, di forte distinzione, ma dentro un sistema culturale da ben organizzare e condurre ad organica coordinazione. Sistema museale, patrimonio artistico e pinacoteca, patrimonio musicale e cinema. Le attuali condizioni pratiche, non meno di quelle economicofinanziarie, sono tali da tacciare di astrattismo sognante tutto questo. Solo però se ci si abbarbica in pensieri “corti”, nel ridotto spettro del “tutto e subito”. Bisogna ragionare in grande”.

In questo senso la strada ipotizzata da Ugolini passa per una collaborazione con i privati: “Ritengo occorra riflettere sull’opportunità di una “soluzione” (istituzione, società, organismo) pubblico-privata: di governo del sistema. Che senza dubbio potrà anche dar forma di qualità e attrazione a una straordinaria offerta turistica. Un ordine inverso di ragionamento non mi sembra il più appropriato. Bisogna passare da un pensiero “corto”, dal quale possono derivare confusioni, riduzioni, polverizzate minimizzazioni, ad un pensiero “lungo” di chiara e organica strategia, di adeguate strutturazioni, di prestigioso presidio e capace conduzione. A Cesena un concorso pubblico-privato avrebbe, penso, straordinarie possibilità”.

MiB

Pubblicato giovedì 22 Gennaio 2015 alle 00:01

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