Ogni libertà, anche quella di stampa, deve trovare dei limiti. Dopo i tragici fatti di Parigi si è aperto un ampio dibattito

Caro direttore,
ti inviamo un nostro pensiero sulla strage di Parigi. Ci rendiamo conto che forse risulterà una voce un po’ fuori del coro, ma non è possibile che ci siano i morti che contano e quelli no. I morti sono morti uguali, sotto qualunque cielo.

Ci starebbe a cuore far capire che il dolore di quanto è successo a Parigi c’è tutto in noi, ci mancherebbe. Anzi di più che nei tanti che si riempiono la bocca adesso. Perchè la nostra sofferenza si somma a quella per i tanti altri e tanti di più che in questi tempi hanno perso la vita o la loro patria per i loro ideali.

Ci viene il sospetto che toccare la Francia, patria della dea ragione e dell’illuminismo anticristiano, sia considerato un’onta molto più grave che colpire i popoli del Medio oriente o dell’Africa o chi abitava o lavorava nelle Torri gemelle. Tanti di quelli che adesso fanno fiaccolate e mandano sms o mail, agli attentati in Usa del 2001 hanno bofonchiato appena qualcosa, sottointendendo che tutto sommato gli stava anche un po’ bene. Loro, gli americani, sì che se l’erano cercata!

Cordialmente. Buon lavoro.
Franco Casadei e Arturo Alberti

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Carissimo direttore,
sono contro la pena di morte, in ogni caso, perché la morte viene comunque. Prima o poi. Sono contrario alla pena di morte anche quando si chiama i.v.g. (interruzione volontaria della gravidanza) o eutanasia, o giustizia di Stato per gravi crimini commessi. Ma rifiuto di associarmi al coro farisaico di esecrazioni che esce dalle bocche dei politici.

I giornalisti di Charlie Hebdo erano dei violenti che usavano la penna senza pietà, e sono stati uccisi da violenti senza pietà. Chi straparla oggi di libertà illimitata di espressione dimentica che ogni libertà individuale comporta il limite del diritto altrui a non essere vilipeso senza motivo.

Purtroppo c’è in giro una gran voglia di guerra, una corsa alla difesa dei diritti, dimenticando i doveri. Non faccia finta di scandalizzarsi chi promuove la guerra (ogni forma di guerra) per fini economici o finanziari, per accrescere il potere personale o di partito, per eliminare l’avversario dalla competizione. Per me i morti innocenti per mano violenta sono tutti uguali, ne parlino o meno la tv o i giornali.

Amo scrivere frasi satiriche, ma so che occorre sempre porre un limite alla satira, perché quando diventa aggressiva non serve più alla costruzione della pace e alla diffusione della verità. Pensavano di far bene i vignettisti di Charlie Hebdo, pensavano di far bene i loro assassini. Io penso che “il sonno della ragione genera mostri”, ma che l’uso della sola ragione genera mostri ancora più disumani. Non si costruisce la pace senza pietà.

Renzo Baredi
Cesenatico

Ps: Onore e rispetto ai due poliziotti morti sul lavoro.

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Egregio direttore,
buongiorno. Ieri ho ricevuto il Corriere Cesenate n. 1 del 2015: anno nuovo… problemi vecchi! A pagina 11 ho letto la sua intervista, dove ribadisce le difficoltà a cui va incontro l’informazione, acuite dalla sistematica riduzione dei contributi pubblici all’editoria. Le cifre che lo Stato mette a disposizione, e che lei menziona, sono rilevanti se riferite a un ambito privato o familiare, ma inserite nel contesto del bilancio di uno Stato quale l’Italia, sono davvero briciole, quasi un obolo!

Sinceramente, nel mio “piccolo”, non riesco a capire come l’attuale Governo non riesca a fare di più. Eppure sono tanti, e noti, gli sprechi delle pubbliche amministrazioni e i soldi che scorrono nel sottobosco della corruzione; e non si sa bene – per esempio – che fine fanno le vincite non reclamate delle varie lotterie o dei Gratta e Vinci, oppure quei milioni che, con vanto delle istituzioni, vengono confiscati a persone e attività mafiose.

Un’ultima cosa: domenica Renzi è andato a Parigi per “marciare” in favore della libertà di espressione, non ignaro del fatto che nella Nazione di cui è Presidente del Consiglio l’informazione rischia invece di “marcire”, soffocata dall’indifferenza politica.

Cordialmente.
Paolo Zacchi

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Carissimi,
alle vostre osservazioni sui tragici giorni di Parigi non aggiungo altro. Mi limito a segnalarvi l’editoriale di questa settimana, il commento di don Franco Appi di Forlì fra le “Opinioni” e i servizi di pagina 11.

Un grazie particolare vorrei riservare all’affezionato lettore Paolo Zacchi per aver messo nero su bianco un’evidente contraddizione del governo italiano. Accodarsi ai cori di piazza può risultare fin troppo semplice. E a volte anche populistico. Ma può fare rischiare anche figuracce, come quelle cui accenna il nostro abbonato.

Ciascuno tragga le proprie conclusioni, senza dimenticare che non si può invocare la libertà di stampa a intermittenza e che, come annotava l’agenzia Sir nei giorni scorsi, “la libertà di espressione deve trovare sempre un limite nel rispetto delle altrui sensibilità”.

Grazie a tutti per i vostri interventi.
Cordialmente.

Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it

Pubblicato giovedì 15 Gennaio 2015 alle 00:01

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