Incontro col Papa, Musumeci: dai giudici nessuna risposta
L’ergastolano Carmelo Musumeci, tramite l’associazione Papa Giovanni XXIII, aveva fatto richiesta alla Magistratura di poter incontrare papa Francesco durante l’udienza di oggi con la Papa Giovanni xxiii, l’associazione fondata dal sacerdote riminese don Oreste Benzi. Ma non è arrivata risposta, neppure negativa.
Della storia e della situazione di Musumeci abbiamo parlato più volte sulle colonne del Corriere Cesenate, specie con lettere sue e risposte del direttore.
Ecco cosa scrive Musumeci in merito alla vicenda.
Papa Francesco, non mi è neanche arrivata la risposta della magistratura di sorveglianza. Mi sento zuppo di tristezza. E di malinconia. Non mi hanno dato dignità per una risposta. Il che è anche peggio di un no. Di un altro di no. Persino per incontrare te.
Credo di essere il primo nella storia a cui è stato rifiutato un incontro con un Pontefice.
Forse perché avevano paura che chiedessi asilo politico nella Città del Vaticano, dove hai abolito la pena dell’ergastolo.
Non ci crederai, ma mi dispiace di non averti incontrato. E mi dispiace soprattutto per il mio angelo (che mi ha lasciato Don Oreste). Devi sapere che il mio angelo (a volte anche i diavoli ne hanno uno) ci teneva tanto. Spero che adesso si rassegnerà, perché se mi hanno negato anche di uscire per incontrare te non posso fare altro che prepararmi a invecchiare nella mia tomba di ferro e cemento. Non posso fare altro, perché solo la morte mi può liberare dalle catene. E spesso penso che sarebbe meglio una vita breve con poco dolore di una vita lunga con infinita sofferenza, perché noi ergastolani non abbiamo mai anni in meno di carcere da fare, ma sempre anni in più.
Egregio Presidente del Consiglio,
da semplice cittadino mi rivolgo a Lei affinchè su questa vicenda venga fatta chiarezza fino in fondo. Papa Francesco invita un ergastolano che sta seguendo un percorso rieducativo esemplare-ha già scontato 23 durissimi anni nell’ostatività laureandosi in Giurisprudenza ed ora in Filosofia – e alla sua richiesta di un permesso per inginocchiarsi di fronte a Bergoglio e scusarsi pubblicamente dei suoi crimini, NON GLI VIENE NEANCHE DATA UNA RISPOSTA DAL TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA!!
La prego vivamente di intervenire, anche perchè se è giusto lamentarci dei tribunali indiani che non si decidono nella nota ed incredibile vicenda dei nostri Marò, ancor di più abbiamo il dovere
di lustrarci davanti la nostra bellissima Costituzione che all’art.27 insiste sulla funzione riabilitativa della pena! In questo caso,Egregio Presidente, è stata del tutto ignorata.
Grazie per la Sua cortese attenzione.
Antonio Perucatti
e’ una vergogna dei giudici Italiani……Coraggio Carmelo non disperare….. ,spero che un giorno tu sia felice con la tua famiglia. ,,,,,Fino a che c’e’ vita c’e’ speranza, nella vita MAI DIRE MAI. Buon Natale Carmelo…… Anche se…….
Una risposta si dà sempre, per rispetto verso chi ti ha chiesto qualcosa, ed in questo caso era più che doverosa: se si fa un sforzo di entrare nell’animo di chi aspetta con ansia, con sofferenza per il timore di un “no”, che un sogno venga realizzato! Essere cristiani significa comprendere perdonare accogliere amare chi ha sbagliato e sta facendo di tutto per provare un cambiamento interiore positivo. Non è facendo soffrire chi ha recato sofferenza, che otteniamo giustizia, questa è Vendetta, e poi Carmelo ha scontato 23 anni! Caro Carmelo forza, continua a sperare con chi ti vuole bene, e per chi ti vuole bene, non MOLLARE MAI. Chi ti vuole bene si è preso parte della tua tristezza dolore per questa mancata vergognosa risposta, così condividendo il fardello sarà un pochino pochino meno pesante per te