Parrocchia di Bulgaria, nuova tappa della Visita pastorale

La parrocchia di Bulgaria è la seconda tappa della visita del vescovo Regattieri nella zona pastorale Rubicone-Rigossa. Da nove anni (era l’8 dicembre 2005 quando si è insediato) guida la parrocchia don Enzo Vitali che è anche il delegato vescovile per i beni culturali e artistici della diocesi.

Proprio la cura degli ambienti parrocchiali, con il rinnovo dei locali della canonica e della chiesa, è una delle prime cose che saltano all’occhio visitando la parrocchia di Bulgaria. “Da qualche tempo ci siamo dedicati a rinnovare le strutture parrocchiali: l’ingente impegno economico sostenuto ci ha permesso di avere ambienti più decorosi e funzionali”. In particolare interessati dai lavori di ristrutturazione sono stati il tetto, gli impianti di illuminazione e riscaldamento (a pavimento), l’arredo del presbiterio (altare, ambone e cattedra) e la ritinteggiatura. Locali che verranno riconsegnati ai parrocchiani e inaugurati proprio in occasione della Visita pastorale.

Bulgaria (antico nome Bulgheria, forse dovuto a tribù bulgare un tempo al servizio dell’impero) era sede di un’antica pieve risalente all’anno mille anche se “la chiesa attuale non ha nulla a che fare con la pieve millenaria che sorgeva dove c’è il cimitero. Qui, nei locali dell’attuale chiesa sorgeva piuttosto un castello, un castrum con all’interno una cappella palatina. Su questo nucleo si formò la chiesa parrocchiale che oggi ritroviamo in stile barocco semplice. Era la chiesa di riferimento per un ampio territorio, in quanto Gambettola e Bulgarnò sono sorte dopo”.

La parrocchia di San Biagio V.M. in Bulgaria è di medie dimensioni, cresciuta negli ultimi anni grazie ad alcuni insediamenti commerciali, artigiani e alla costruzione di aree residenziali che hanno portato la popolazione a raggiungere circa 2mila abitanti. Si sviluppa nella campagna cesenate “abbracciando” tre Comuni: Cesena, Gambettola e Longiano. “Si tratta – spiega don Enzo – di una zona a vocazione prevalentemente agricola, ma anche di artigianato e servizi. Sono presenti anche piccoli insediamenti industriali, specialmente di conservazione e trasformazione della frutta, commercio di uova, piccole imprese di impianti fotovoltaici. La gente è occupata principalmente nella campagna e nel terziario”.

La crisi si è fatta sentire. “Le famiglie hanno riscontrato un calo del lavoro ed è aumentata la disoccupazione. A soffrire è stato soprattutto il comparto dell’edilizia che si è poi tirato dietro tutto il resto. La campagna risente degli annosi problemi legati all’agricoltura. Non posso dire che viviamo in una zona di povertà, però la crisi in parte si è fatta sentire e le famiglie oggi fanno più fatica”.

Fino a qualche tempo fa era attivo in parrocchia uno sportello di distribuzione vestiario e alimenti. Un servizio che recentemente si è trasformato in collaborazione con la mensa diocesana della Caritas. “Reperiamo fondi e abbiamo diversi parrocchiani impegnati in questo servizio – spiega don Enzo –. Alcune donne si recano lì per la distribuzione del cibo e alcuni giovani vi dedicano delle ore di volontariato. Auspico ancora un maggiore coinvolgimento del gruppo di servizio in mensa”.

Catechesi, liturgia, carità. Ecco le priorità che contraddistinguono l’operato di don Enzo. “Ho cercato da subito di dar vita a un gruppo post cresima e a un gruppo giovanissimi. La difficoltà sta nel dare una continuità a questo lavoro. Negli ultimi tempi lavoriamo in collaborazione anche con altre parrocchie per cercare di unire le forze. Oltre ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle medie, abbiamo una catechesi per adulti e un gruppo famiglie ben assortito”. Importante è anche la cura della Messa domenicale. “Cerchiamo di vivacizzarla attraverso l’impegno del coro parrocchiale e l’animazione della celebrazione delle 11, dedicata ai bambini”.

La carità, oltre al servizio nella mensa diocesana, si concretizza anche nella raccolta del ferro: “Un paio all’anno, poi il ricavato viene destinato o ai bisogni della parrocchia o per iniziative caritative o missionarie”. Tra le opere parrocchiali di Bulgaria (oltre agli spazi rinnovati della canonica con aule utilizzate per catechesi e incontri) si annoverano un circolo parrocchiale comprensivo di bar, un grande campo sportivo, un campo da calcetto e da pallavolo, un bocciodromo che organizza tornei invernali.

Non ci sono scuole nelle vicinanze se non una materna statale; i bambini e i ragazzi prevalentemente si recano a scuola negli istituti di Gambettola o Calisese. Da qualche anno è sorta sulla via Emilia una casa protetta che ospita sei anziani; don Enzo fa loro visita tutti i mesi. Nel suo servizio di parroco, don Enzo può contare sul prezioso aiuto del diacono Umberto Venanzoni e un elogio particolare lo fa alle “persone che si occupano del decoro del chiesa (interno ed esterno), all’animazione della liturgia e della catechesi”.

Le ricorrenze principali della parrocchia riguardano la festa del patrono San Biagio (3 febbraio) con la tradizionale benedizione della gola che vanta una “grande partecipazione anche dalle parrocchie limitrofe”. La festa parrocchiale viene invece celebrata alla fine di agosto ed è dedicata alla Madonna. Per l’occasione “si esibisce la piccola compagnia teatrale della parrocchia, e i ragazzi sono i protagonisti di spettacoli di varietà”. Nel periodo natalizio viene allestito un bel presepe tematico nella piccola chiesetta privata di San Giuseppe, a Case Missiroli. Un allestimento molto visitato perché richiama la Natività in maniera efficace e ogni anno è il vescovo che si reca in visita per inaugurarla.

Michela Mosconi

Pubblicato giovedì 20 Novembre 2014 alle 00:01

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