Anno scolastico al via: “Buona navigazione a tutti nel gran mare dell’essere”

Lunedì si è tornati in classe, finalmente. La campana ha trillato, e i ragazzi delle quattro scuole ospitate in Seminario, a Cesena, hanno cominciato lentamente a salire nelle loro aule. Si è cominciato a fare scuola, invece che parlare di scuola. Di scuola si è discusso fin troppo (e con toni spesso esagerati o inappropriati, comunque poco cordiali), a livello locale e nazionale; ma ora, per fortuna, da lunedì si inizia sul serio a lavorare.

Notate bene il verbo, abbiamo detto che da lunedì si inizia. Una citazione molto (troppo) usata di Cesare Pavese dice che iniziare è la più grande gioia. E in effetti, iniziare è un bellissimo verbo; deriva dal latino, inire, in – ire, cioè entrar dentro. Perché iniziare è bello? Perché consente all’uomo una cosa che desidera moltissimo, cioè entrare dentro il senso delle cose, scoprirlo nella realtà, piccola o grande che sia, quotidiana o eccezionale che sia.

A scuola non può e non deve essere diverso: si inizia per entrare nella realtà, per conoscerla, per capirla fin dove possibile, per scoprirne l’eccezianalità anche nell’apparente banalità, per interagire con lei in modo sempre più maturo e responsabile; per esserci insomma, per poter dire: io ci sono! Per questo non è esagerato dire che la scuola (di qualunque ordine e grado, qualunque sia la sua specificità) deve essere maestra di realismo, cioè deve insegnare un modo di interagire con le cose, se no rischia, nel migliore dei casi, di diventare un museo di glorie passate e/o una fredda comunicatrice di competenze, quasi fosse un bancomat. Ecco, la scuola non può essere appena un bancomat.

Con questo obiettivo e con questa certezza abbiamo iniziato l’anno: introducendo l’anno con i ragazzi di Prima, ho detto che la cosa fondamentale è il cammino che sta loro di fronte, un cammino in cui, con la guida e la compagnia di insegnanti capaci e motivati, possano capire un po’ meglio chi sono: gnòthi sautòn (cioè propriamente conosci te stesso) recita uno dei motti principali della sapienza delfica. Ed è appunto questo il riferimento (che è anche un desiderio e una meta) con cui ci siamo mossi a partire dal primo giorno.

A tutti buon anno scolastico, buona avventura, buona navigazione nello gran mar dell’essere.

Tiziano Mariani

Pubblicato giovedì 18 Settembre 2014 alle 00:02

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