Custodire il Creato, ecologia umana e ambientale

Il 14 settembre la Giornata in diocesi

Piace papa Francesco, anche se la stampa si sofferma meno quando le sue parole diventano pesanti come pietre. Ciascuno lo tira dalla sua parte perché è libero, aperto, amico di tutti. A me piace perché la sua apertura è straordinariamente legata al messaggio evangelico. Stiamo preparando in Diocesi la giornata per la custodia del Creato (domenica prossima 14 settembre a partire dalle 19 saremo insieme alla Chiesa Ortodossa e avventista nell’area del Convento dei Cappuccini, a Cesena).

Per custodire che cosa? Non è in ballo solo il rapporto tra noi e l’ambiente, tra l’uomo e il Creato. Sono in gioco piuttosto i rapporti umani. I Papi hanno parlato di ecologia umana, strettamente legata all’ecologia ambientale. La persona umana è in pericolo, perché non è solo una questione di economia, ma di etica e di antropologia. Quello che comanda oggi, dice papa Francesco, non è l’uomo ma il denaro. Nasce da qui la “cultura dello scarto”: bambini che non hanno di che sfamarsi sono una notizia normale, giovani che perdono il lavoro sono fatti a cui rassegnarsi. Un bimbo che muore non è più una notizia, ma se la borsa di Milano cala è una tragedia…

Possiamo continuare a farci contagiare da questa “cultura dello scarto”? La risposta è strettamente legata a quanto siamo disposti a coinvolgerci in una rinnovata etica civile. La dimensione ecumenica che vivremo pregando insieme è preziosa, ma resterà vana se non porterà frutti a partire dalla nostra vita personale. Vanno cambiati tanti stili di vita se desideriamo che torni al centro l’uomo. Ognuno di noi può guardarsi attorno e scoprire quanti sono gli spazi per intervenire individualmente o in collaborazione con società civile e istituzioni. Se abbiamo ben presente qual è la cultura di fondo, possiamo dedicarci ancora meglio alle urgenze del nostro tempo.

Senza attenzione al povero è molto difficile che si possa far pace con la terra. Dove andremo a finire se l’orizzonte è costituito da una crescita a ogni costo e un’economia di morte per l’arricchimento di pochi? La politica dei rifiuti può essere efficace se i cittadini non diventano protagonisti della loro gestione attiva, favorendo il diffondersi di comportamenti responsabili da parte di tutti? C’è un compito di denuncia e di costruzione di una cultura preventiva che tocca davvero tutti: famiglie, educatori, imprenditori, politici e amministratori pubblici.

L’invito di papa Francesco a custodire la terra violata nella sua fragilità va raccolto: “Piccoli ma forti nell’amore di Dio, come san Francesco d’Assisi, tutti i cristiani siamo chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo” (EG 216).

William Casanova

Pubblicato giovedì 11 Settembre 2014 alle 00:02

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