Testimonianze di ritorno dalla Terra Santa /1

“Nella Terra di Gesù tutto è segno, tutto è richiamo, tutto è ricordo del passato”

“Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra. Mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia!” (Salmo 136).

È per me il quinto pellegrinaggio in Terra Santa e nulla meglio che il Salmo può esprimere l’emozione, dove tanta bellezza e sofferenza creano il fascino e accendono nel cuore il desiderio di ritornare all’infinito. Nella Terra di Gesù tutto è segno, tutto è richiamo, tutto è ricordo del passato.

“È la mia patria, perché tutti sono nati in essa! Dio stesso, l’Altissimo, l’ha fondato. Il Signore scriveva nel registro dei popoli: Là costui è nato!” (Salmo 86). Lì sono le nostre radici perché lì sono avvenuti i grandi misteri della nostra salvezza. Si torna a Gerusalemme per riscoprire che lì Dio è entrato nella nostra storia di uomini, per toccare e vedere i fatti che hanno determinato il nostro nuovo destino. A Gerusalemme Dio rivela a ciascuno anche il proprio “nome”, cioè l’impegno nella vita che deve essere vissuto nel luogo che Lui ha fissato per ciascuno di noi. Ogni volta è più misterioso e affascinante l’incontro con questa Terra! È come scoprire sempre di più il suo grande amore per noi. Senti, però, nel cuore anche la grande responsabilità di trasmettere questo amore agli altri, a tutte le persone che il Signore ha messo nel nostro cammino.

La grazia più grande, questa volta, è stata la presenza dei tre sacerdoti e del diacono. Che con tanta pazienza e devozione ci hanno accompagnati in ogni istante e in ogni momento di preghiera.

Grazie Gesù! Ci vediamo il prossimo anno a Gerusalemme.

Adriana Pagria

Pubblicato giovedì 21 Agosto 2014 alle 00:01

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