Commento al Vangelo – 21ª domenica Tempo Ordinario – Anno A

Torniamo all’essenziale: chi è Gesù per me?

Domenica 24 agosto – 21ª domenica Tempo Ordinario – Anno A
Is 22,19-23 ; Sal 137 ; Rm 11,33-36 ; Mt 16,13-20

Ci sono domande che, fatte a bruciapelo, toccano le verità più profonde, creano imbarazzo perché chiedono una risposta esigente, capace di scavare nel fondo della coscienza, là dove s’intrecciano le domande grosse sul senso della vita.

Ebbene sì, il Vangelo di questa domenica rappresenta una bella sfida alla fede di ciascuno di noi. “Ma voi, chi dite che io sia?”. Tranquilli, amici: Gesù non ha una crisi di identità! La duplice domanda del Maestro non è un segno del suo squilibrio mentale, ma una svolta, uno scossone che Gesù intende imprimere al nostro cammino di fede. È necessario, ogni tanto, fermarsi, fare il punto della situazione, non dare nulla per scontato dribblando le domande pesanti della vita, ma tornare all’essenziale: chi è Gesù per me?

Gesù non ci invita a discutere su tematiche da salotto, come ad esempio “Il ruolo di Gesù nella contemporaneità” o “Il rapporto fra Chiesa e cristianesimo”; neppure si accontenta dei sondaggi d’opinione per strappare voti o consensi. Ciò che a lui preme è la nostra adesione libera al suo amore. E perché la nostra adesione sia libera, è indispensabile non sbagliare il bersaglio: il nostro rapporto non può prescindere dalla risposta che diamo a questo interrogativo apparentemente scontato.

Anche noi, come i contemporanei di Gesù, corriamo il rischio di pretendere di sapere già tutto. Basta rispolverare quelle quattro nozioni apprese a catechismo e il nodo-Gesù è sciolto. In realtà questa domanda deve perforare la nostra coscienza, aprire un varco nelle nostre piccole sicurezze, stimolare un ripensamento della fede. Perché non basta alimentare un vago senso di religiosità dietro un apparato di riti e di tradizioni da rispettare.

La domanda che Gesù oggi ci pone ci deve spingere a smascherare il nostro rapporto con lui, a metterci in discussione su quale Dio stiamo seguendo, a pesare le nostre scelte quotidiane alla luce del Vangelo e non dei piccoli o grandi compromessi che ogni giorno facciamo. Non si può sfuggire al carattere personale di questa domanda e alla sua forza di provocazione. Ognuno di noi è chiamato a interrogarsi con sincerità, a mettersi a nudo, abbandonando ogni formula imparata a memoria e ripetuta meccanicamente, nel tentativo di cogliere il vero volto di Gesù.

Alessandro Forte

Pubblicato giovedì 21 Agosto 2014 alle 00:00

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