Pellegrinaggio diocesano in Polonia/5, aggiornamento

Ecco il terzo resoconto dal pellegrinaggio diocesano in Austria-Polonia. Di seguito il testo relativo alla giornata odierna. “Maria, regina del mondo, madre della Chiesa, siamo davanti a te, ci ricordiamo di te, vegliamo”. Le parole dell’antico inno alla Madonna di Jasna Gora accolgono i pellegrini cesenati al santuario di Czestochowa. La terza giornata inizia con la visita al cuore spirituale della nazione polacca, che da secoli si affida alla Madre di Cristo raffigurata nella nota immagine dal volto sfregiato. Davanti all’icona della Madonna di Czestochowa, cui anche Giovanni Paolo II era devotissimo, gli operai di Danzica, guidati da Lech Walesa, si inginocchiavano in preghiera negli anni Ottanta durante gli scioperi per i diritti dei lavoratori.

Al centro della preghiera dei pellegrini, le Nozze di Cana, il brano evangelico che guiderà il cammino della diocesi nel prossimo anno pastorale. “A Czestochowa impariamo cos’è la preghiera di intercessione e la vicinanza di Maria a ciascuno di noi”, ha commentato don Pier Giulio Diaco.

Giovanni Paolo II nell’agosto 1991 qui pregò per chiedere “la vera libertà, la vera fede, motivi di vita e di speranza”. Al suo atto di affidamento alla Madonna si sono uniti i cesenati, con una preghiera particolare per le famiglie, per le persone consacrate, per quelli che non conoscono Dio. “Insegnaci a servire e ad accogliere la vita”, hanno pregato. “Desideriamo assumerci la nostra responsabilità per il futuro della Chiesa e del mondo”.

Particolarmente toccante è stata la visita del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, dove san Massimiliano Kolbe sacrificò la propria vita offrendosi al posto di un giovane padre di famiglia polacco condannato a morte in una rappresaglia.

“In un luogo come questo vengono meno le parole”, disse Benedetto XVI visitando il campo il 28 maggio 2006. Davanti a tanto orrore, resta solo uno sbigottito silenzio. Un silenzio che si fa grido davanti a Dio, domanda di perdono e di riconciliazione. “Un grido – continuava il papa – che deve penetrare il nostro stesso cuore. Siamo qui non per odiare insieme, ma per insieme amare”.

Con questa preghiera si è concluso il terzo giorno in Polonia. Prossima meta, mercoledì 20 agosto,   sarà Wadowice, città natale di Giovanni Paolo II, insieme al santuario della Divina Misericordia e ad altri luoghi di interesse storico e religioso.

Pubblicato mercoledì 20 Agosto 2014 alle 09:17

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