Il cuore dell’uomo è per Dio

di Francesco Zanotti

L’estate ci impone una sosta. Per quattro settimane il giornale cartaceo non uscirà. Si tratta di un periodo lungo. Lo sappiamo benissimo, ma non possiamo fare altrimenti. Un po’ per le ferie e un po’ a motivo delle necessità di bilancio, siamo arrivati alla decisione di tornare in edicola e nelle case degli abbonati solamente giovedì 21 agosto. Non smetteremo, comunque, di proseguire la nostra attività sul territorio e non solo. Dal nostro sito continueremo a tenere aggiornati gli internauti su quanto accade nelle nostre comunità locali, con un occhio sempre attento, anche grazie ai servizi dell’agenzia Sir, all’Italia e al mondo.

In ogni caso non potremmo fare diversamente. La fede non va mai in vacanza. È doveroso “staccare” per rigenerarsi un po’ e recuperare maggiori energie, ma questo non è il tempo per chiamarsi fuori, per non seguire ciò che accade attorno a noi e anche per formulare un giudizio sulla realtà quotidiana. Il giornale ha anche questo nel suo dna e noi desideriamo rimanere fedeli alla nostra missione-vocazione.

“Il cuore dell’uomo è fatto per Dio”. Lo ha dichiarato don Mirco Bianchi, il parroco di Gatteo a Mare, rispondendo al Carlino che nei giorni scorsi gli ha dedicato un paginone vista l’apertura quasi continuata, dalle 6,30 alle 2 di notte, delle due chiese a lui affidate, Gatteo e Villamarina. E se l’uomo, come sottolinea con efficacia don Mirco, è fatto per Dio, significa che a Dio va avvicinato. Ecco il senso dell’apertura delle chiese, di conseguenza frequentate oltre ogni attesa.

Lo stesso ragionamento vale per noi. Alla maniera di don Oreste Benzi non vogliamo e non possiamo permetterci di abbandonare il nostro impegno. In questo periodo, comunque, vorremmo aiutare tutti a vivere con maggiore intensità le due attenzioni messe in evidenza dal vescovo Douglas nel suo messaggio per l’estate (il testo integrale è sul sito del Corriere). Innanzitutto i rapporti in famiglia e con le persone più vicine. Meno presi dalle consuete occupazioni, meno pressati dal lavoro e dalle scadenze, ci si può dedicare di più a chi vive accanto a noi.

“C’è bisogno di rendere più calde e vere – scrive monsignor Regattieri – le relazioni all’interno della comunità familiare”. Inoltre il recupero del rapporto personale con Dio, innanzitutto riconciliandosi con Lui. Poi nella preghiera costante, nell’ascolto della sua Parola, nella partecipazione alla Messa, varcando appunto la soglia delle chiese che speriamo sempre più aperte ovunque, al mare, in montagna, in città.

Corriere Cesenate 28-2014

Pubblicato martedì 15 Luglio 2014 alle 18:30

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