I vent’anni del Progetto Gemma

Papa Francesco: “L’aborto e l’infanticidio sono delitti abominevoli”

“Siamo infinitamente grati a papa Francesco per le parole di apprezzamento e incoraggiamento che ci ha rivolto questa mattina e più ancora per l’affetto che ha mostrato alle donne e ai bambini che lo hanno circondato e sembravano non volerlo lasciare andare”. È il commento di Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, alla conclusione dell’udienza che venerdì 11 aprile il Pontefice ha riservato a un folto gruppo di donne sostenute dai Centri di aiuto alla vita, accompagnate dai loro bambini e dai volontari, in occasione dei vent’anni di Progetto Gemma.

Ventimila bambini salvati in vent’anni, una media di mille all’anno, quasi tre al giorno. Una forma eccezionale di adozione a distanza di un bimbo appena concepito: con l’aiuto di tanti cittadini italiani che per diciotto mesi donano piccole somme di denaro e talora il loro tempo. Le donne incinte, che per problemi soprattutto economici vorrebbero abortire, vengono aiutate a non farlo.

Il Papa ha ricordato che la Chiesa è ferma nella “più solida opposizione a ogni diretto attentato alla vita, specialmente innocente e indifesa, e il nascituro nel seno materno è l’innocente per antonomasia, perché la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura: l’aborto e l’infanticidio sono delitti abominevoli”. Secondo il Pontefice, “a chi è cristiano compete di proteggere la vita con coraggio e amore in tutte le sue fasi”.

Ai volontari ha confermato che lo stile di questa protezione è quello della vicinanza, della prossimità, affinché ogni donna si senta considerata come persona, ascoltata, accolta, accompagnata. Parole di conforto per le migliaia di volontari dei 330 Centri di aiuto, i quali nel silenzio e spesso nell’incomprensione, lavorano quotidianamente per la donna e con la donna.

Il Papa non ha voluto sottrarsi neppure ad alcuni temi di particolare attualità. Ha invocato il sostegno del Signore all’“azione che svolgete come Centri di aiuto alla vita e come Movimento per la vita, e in particolare al progetto Uno di Noi”, che proprio il 10 aprile è entrato nel vivo del dibattito al Parlamento europeo, dopo l’adesione di circa due milioni di cittadini europei.

Papa Francesco ha anche difeso l’obiezione di coscienza dei medici e di tutti i sanitari, chiedendo di pregare per coloro che scelgono la fedeltà alla loro missione, rifiutandosi di tradire il loro giuramento di servire l’uomo sempre, anche prima della nascita.

Anna Maria Amaducci

Pubblicato giovedì 17 Aprile 2014 alle 00:01

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