Donacibo: gli studenti cesenati in prima linea
I volontari del Banco di solidarietà non si occupano solo di portare il pacco di alimenti alle famiglie in crisi, ma instaurano un rapporto di amicizia e condivisione.
di Barbara Baronio
“La Provvidenza non ha limiti”: ecco quanto rivelano Alice, Monica e Cristina mentre parlano davanti a una cinquantina di alunni della loro esperienza al Banco di solidarietà di Cesena. Da anni sono volontarie del Banco e scelgono di portare il pacco di alimenti ogni 15 giorni a una o più famiglie bisognose. A volte proprio quando sembra che non ci siano vie d’uscita è il momento in cui tutto si salva: è la storia della famiglia seguita da queste volontarie che dopo un grave momento di difficoltà è riuscita a dare speranza ai propri figli.
“Non si tratta solo di portare un pacco – spiegano le volontarie – ma si creano dei veri e propri rapporti di amicizia che vanno al di là dell’ora insieme trascorsa in occasione della consegna degli alimenti. Con questa famiglia i contatti sono molto frequenti e, oltre a sostenerla con alimenti, ci siamo mosse per far sì che potessero avere una casa e abbiamo aiutato il marito a cercare un posto di lavoro. Da poco hanno raggiunto quell’autonomia economica necessaria per smettere di ricevere il pacco. Non è stato necessario verificarlo con modalità burocratiche, ad esempio il parametro Isee. I nostri amici assistiti, quando non hanno più bisogno del pacco, lo comunicano”.
L’amicizia e la fiducia stanno alla base della rete di aiuto realizzata dal Banco di Solidarietà. Marco da sei anni segue una donna non autosufficiente che non avrebbe tante occasioni di incontrare qualcuno se non fosse lui ad andare da lei almeno due volte al mese. Poi c’è Alberto che ha iniziato ad essere volontario proprio in un momento della sua vita in cui l’entusiasmo per le cose sembrava venir meno. “E così, portando il pacco, ho capito che il primo bisognoso ero io. E che il mio bisogno si risolveva, in primis, nel condividere con altri le mie esigenze”.
La modalità con cui operano i volontari del Banco è molto semplice: ogni 15 giorni portano a domicilio alle famiglie o agli anziani soli i prodotti di cui c’è necessità. Ogni pacco è personalizzato e fatto con cura. Le richieste di aiuto arrivano al Banco di Solidarietà e alla San Vincenzo da vari fronti. Quello che più funziona è il passaparola, ma non manca il rapporto con medici di base, amici parrocchiani o vicini di casa che avvisano di situazioni di bisogno. A volte sono le stesse famiglie aiutate a segnalare altri casi di persone in difficoltà perchè cadute in povertà a causa dell’improvvisa perdita del lavoro o per ragioni di salute. La maggior parte sono anziani soli, disoccupati e uomini e donne separati che da soli non riescono ad andare avanti.
“Ogni settimana – spiega Alessio Bonaldo, dal 2008 responsabile del Banco di Solidarietà di Cesena – ricevo almeno una richiesta di aiuto, ma non riusciamo a rispondere a tutti. Speriamo nel tempo di poter allargare la nostra rete solidale”.
Dieci tonnellate di cibo
Oltre 10 tonnellate di alimenti: è questo il risultato del Donacibo nelle scuole di Cesena. La settimana del Donacibo, giunta alla VIII edizione ha visto, nei giorni scorsi, l’adesione di 85 scuole dall’infanzia alle superiori presenti sul territorio da Cesena a Cesenatico, a Savignano fino a Bagno di Romagna. “Gli alimenti raccolti sono stati tantissimi. Nonostante la crisi – aggiunge Bonaldo – abbiamo superato il dato dello scorso anno”.
Quello di Cesena fa parte dei 246 banchi in tutta Italia (con oltre 11mila volontari e 100mila beneficiari) e attualmente segue circa 600 persone di cui la metà sono cesenati. A questi si vanno ad aggiungere gli 800 seguiti dalla San Vincenzo cesenate e le oltre 2mila dai volontari della Caritas. La settimana del Donacibo è stata sostenuta da Assiprov (Centro Servizi per la Promozione e lo Sviluppo del Volontariato della Provincia Forlì- Cesena), patrocinato dall’Ufficio scolastico regionale, in collaborazione con Romagna Solidale, la San Vincenzo de’ Paoli e il Cesena Calcio.
L’educazione alla carità passa dai banchi di scuola
Platee di occhi sgranati: ecco cosa si sono trovati davanti gli oltre 50 volontari del Banco di Solidarietà che in occasione del Donacibo si sono imbattuti in centinaia di studenti negli oltre 380 incontri organizzati nelle scuole del cesenate. “Il Donacibo, la raccolta di alimenti per i bisognosi del nostro territorio che ogni anno organizziamo nelle scuole – continua Bonaldo – ha come scopo principale quello di offrire una proposta educativa che viene condivisa da studenti, genitori, insegnanti e collaboratori scolastici. Entriamo nelle classi, raccontiamo la nostra esperienza di solidarietà e di aiuto e diventiamo testimoni di una posizione positiva, di una speranza di fronte anche alle situazioni di maggior bisogno”.
Quest’anno i volontari del banco hanno notato una grande attenzione da parte degli studenti. “Non so se sia a causa della crisi che continua a mordere sempre di più, ma quest’anno i ragazzi e i bambini che abbiamo incontrato hanno mostrato un grande interesse al Donacibo e all’opera del Banco tanto che abbiamo avuto l’impressione che le nostre testimonianze andassero a rispondere alla domanda viva di tanti di loro”.
“Mi ha impressionato – sottolinea Marco, volontario del Banco intervenuto al Comandini – l’attenzione di quei ragazzi mentre raccontavo la mia esperienza e ho notato che il loro desiderio di vivere un amore incondizionato era reale. A prescindere dell’esito del Donacibo, posso affermare che narrare con il cuore in mano qualcosa di vero e di bello è il modo migliore per educarsi a stare nel mondo”.
“Spesso c’è sfiducia nei confronti delle nuove generazioni – conclude Bonaldo – ma il problema non sono i ragazzi, ma gli adulti. Se si stimano i giovani e li si rende protagonisti, nasce in loro la voglia di fare e cresce l’entusiasmo”.