Caprioli, volpi e cinghiali a poca distanza dal centro

Serata al museo delle Scienze: Pierluigi Bazzocchi ha affermato che negli ultimi tempi è aumentato l’inquinamento del fiume Savio

CESENA – Stanno riscuotendo un ottimo successo di pubblico le serate organizzate presso il Museo di scienze naturali di Cesena. Gli ideatori sono Pierluigi Bazzocchi e Lorenzo Rossi e da tre lunedì, alla sera, fra le 30 e le 50 persone hanno seguito con attenzione i temi proposti.

Dopo le “bufale” di Internet e i presunti avvistamenti ufo, è stata la volta degli animali selvatici in città.

“Il numero di selvatici è aumentato enormemente negli ultimi 40 anni – ha spiegato lunedì scorso Bazzocchi – a volte anche a causa di inserimenti per scopi venatori. Il cinghiale, ad esempio, non c’era. E poi c’erano più cacciatori e questo contribuiva a mantenere basso il livello di queste popolazioni. Oggi quel che serve è una coesistenza fra i selvatici e il mondo agricolo. Non si può essere estremisti, da nessun fronte”.

Lorenzo Rossi ha mostrato alcune fotografie scattate dalle fototrappole. Si tratta di macchine mimetizzate, che operano anche di notte grazie agli infrarossi, in grado di catturare istantanee al passaggio degli esemplari. Caprioli, cinghiali, istrici, tassi, volpi e faine sono stati immortalati a testimonianza della loro presenza. “E non si creda – ha ribadito Bazzocchi – che siano in alta montagna. Nel parco del Savio, a un paio di chilometri dal centro storico di Cesena, abbiamo visto e fotografato tutti questi animali”.

Negli ultimi tempi gli allevatori si sono lamentati per gli attacchi da parte di lupi. Bazzocchi ha confermato che “una famiglia di 5 esemplari per alcuni anni hanno vissuto dalle parti di Formignano, quindi a pochi chilometri dalla città. Si tratta di una specie che non attacca l’uomo: se lo si incontra basta cambiare strada e allontanarsi. E’ fuori di dubbio, comunque, che negli ultimi tempi il loro numero sia aumentato anche se ora si trovano più in quota e non vicino alla città”.

Cesena è l’unica città della Romagna che non sia circondata da sola pianura. Le colline e il fiume Savio rappresentano un corridoio dal quale i selvatici arrivano in centro. Un capriolo è stato avvistato alla stazione degli autobus dallo stesso Bazzocchi. Ogni anno questi animali causano migliaia di euro di danni alle colture agricole.

“Occorre porre rimedio – ha precisato Bazzocchi – ma allo tesso tempo un ambiente con molti animali è da valorizzare”. E riguardo al fiume Savio, l’esperto ha espresso preoccupazione: “negli ultimi anni l’inquinamento è aumentato”.

Cristiano Riciputi

Pubblicato giovedì 10 Aprile 2014 alle 00:02

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