Sarsina in festa per San Vicinio

I visitatori nella città plautina si attestano attorno a 80mila presenze l’anno

San Vicinio, tra tradizione, cultura, fede e spiritualità. Sarsina è in festa per il patrono. Sabato 28 agosto, giorno dedicato al vescovo protettore dei sarsinati e della Diocesi, il culmine delle celebrazioni iniziate lunedì 23 agosto con momenti di preghiera guidati dal diacono Mauro Domenichini.

San Vicinio si fa modello attorno al quale ricucire lo spirito di fraternità di tutta la comunità sarsinate, cristiana e civile. Attorno a questo monito le celebrazioni viciniane si dipaneranno secondo il consueto programma.

Confermatissima, nel giorno della vigilia, venerdì 27 agosto, la benedizione degli automezzi in piazza Plauto (ore 18).

Sabato 28, per i numerosi fedeli che accorrono in città da tutta la Romagna, la possibilità di ricevere la benedizione e partecipare alla messa praticamente ad ogni ora della giornata. Alle 7 la prima celebrazione eucaristica, poi ancora alle 9 (presieduta da monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino- Montefeltro) e alle 11, presieduta dal vescovo Antonio Lanfranchi, con animazione liturgica della corale di Sarsina.

Nel pomeriggio vespri alle 17 e processione con le reliquie del santo. Alle 18.30 la messa sarà presieduta da monsignor Renzo Marini, parroco della Concattedrale.

I festeggiamenti proseguiranno con altri momenti di incontro, domenica 29 agosto e quella successiva, il 4 settembre. Il 29 le messe saranno celebrate alle 7, alle 9, alle 11 e al pomeriggio alle 18. Si tratta di celebrazioni in suffragio dei fedeli già iscritti alla “Compagnia di San Vicinio”. Sempre domenica 29, in collaborazione col Comitato Nazionale del Millenario, viene presentato il secondo volume sulla storia di Sarsina”, nell’ambito del V Simposio Viciniano (ore 17). In quest’occasione Giovanni Cherubini, dell’Università di Firenze, presenta il volume “Storia di Sarsina II. L’età medievale” a cura di Marino Mengozzi. In attesa dell’ultimo e terzo volume, questa pubblicazione va a completare una lacuna sulla storia della città plautina tra il IV secolo e l’età moderna.

Sabato 4 settembre il consueto pellegrinaggio al monte di San Vicinio in zona Musella, il luogo che la tradizione ha individuato come luogo in cui il santo protettore dei sarsinati e primo vescovo della diocesi si ritirò in penitenza e preghiera. Il santo è venerato per la sua fama taumaturgica capace di guarire gli indemoniati e, secondo la tradizione, in fase di preghiera usava cingersi il collo con una catena in ferro, il famoso collare, a cui legava una pesante pietra.

Nonostante si siano via via spenti gli echi suscitati dal Millenario della Cattedrale, sono ancora migliaia i pellegrini che giungono in città per chiedere una benedizione e di poter indossare il collare invocando salute e conforto.

“Rispetto alle presenze – afferma don Gabriele Foschi, già responsabile del comitato per il Millenario – si è nell’ordine delle 70- 80.000 l’anno. Si nota una forte continuità con l’anno delle celebrazioni millenarie anche se le presenze sono diversamente concentrate: non più in alcuni periodi dell’anno, ma una presenza costante anche nei periodi generalmente considerti morti”.

Michela Mosconi

Pubblicato venerdì 27 Agosto 2010 alle 00:00

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