L’ inno alla vita di Rosanna

Colpita da sclerosi amiotrofica, Rosy ringrazia quanti le sono accanto

VALLE DEL SAVIO – Quale augurio di felicità per l’imminente anno nuovo, quale augurio per questo periodo di feste può essere più “forte”, più ricco di fiducia e di speranza di quello di Rosanna Facciani?

“La vita è bella! La vita bisogna viverla fino in fondo, sono contro l’eutanasia” ha scritto Rosanna, attraverso il suo computer-comunicatore, per il giornalino parrocchiale.

“Sono felice di vivere ed aver visto mio figlio sposato: un giorno indimenticabile, sono andata in chiesa con grande gioia. Gigi e Toni hanno suonato per me al matrimonio, ed è stata un’emozione bellissima!”.

Rosanna Facciani ha 61 anni e dal 1990 è ammalata di sclerosi laterale amiotrofica (Sla).

“La malattia ha progressivamente immobilizzato il suo corpo – dice il parroco don Rudi Tonelli presentando lo scritto di Rosanna – ma il suo cuore è dinamico, ricco di fede e di speranza”.

Rosanna scrive della malattia, di come vive, delle persone che le stanno accanto, della fede, dei viaggi a Medjugorie, del viaggio a Lourdes, della bellezza della vita, della speranza che “Eluana resti dalle suorine che con amore l’accudiscono”.

“La sclerosi laterale amiotrofica – scrive Rosanna – è una malattia terribile: porta via tutto, anche la dignità. Ti lascia solo il cervello per ragionare. Sono paralizzata dalla testa ai piedi, respiro grazie ad un respiratore artificiale, mangio grazie ad un tubino inserito sullo stomaco, comunico con un computer che segue il movimento degli occhi… e la cosa che mi rattrista di più è che non posso aprire la bocca per fare la comunione. La malattia mi ha fatto conoscere persone buone che io chiamo angeli in terra: c’è Carla che mi fa i sughi e altre cose, la Diva mi fa le minestre e viene a casa ad aiutare, ci sono Caterina e Luciana che vengono a lavarmi i capelli, ogni tanto la moglie del vetraio mi porta tortellini, cappelletti… e tanti altri amici che ringrazio dell’aiuto che danno alla mia famiglia. Ringrazio sempre Gesù per avermi donato una famiglia che non mi ha mai abbandonata”.

E nonostante il suo essere completamente paralizzata Rosanna ha il “coraggio” di scrivere che le sue giornate sono “piene e serene”.

“Solo grazie alla sofferenza – scrive (dice) Rosanna – si riesce a comprendere il dono della vita, e ringrazio tutti i giorni Gesù per i giorni di vita che mi regala”.

E cosa fa Rosanna, paralizzata, tutti i giorni? “Guardo la televisione ascolto la musica, do ordini per la casa, prego molto, navigo in internet e comunico con il mio fedele computer. Il venerdì è un giorno speciale ed anche il più bello: vengono a casa i miei amici a dire il rosario, e questo per me è molto importante perché da sola non riesco a dirlo”.

E poi Rosanna ricorda le crisi, la famiglia, il marito, che l’ha assistita “con amore fino alla sua morte”, i “tubicini” ed i “palloncini” che ogni tanto si rompono (“ma sempre quando c’è mio figlio in casa, e che sa come sostituirla ..”), la fede nella Madonna, gli incontri coi veggenti di Medjugorie, il viaggio a Lourdes con la visita al paese ed alla casa di Bernadette.

Buon anno a te, Rosanna, e a chi ti sta vicino, e grazie!

Am

Pubblicato venerdì 9 Gennaio 2009 alle 00:00

4 risposte a “L’ inno alla vita di Rosanna”

Commenti

  1. MARIA AUSILIA CROCE 13 Gen 2009 / 11:11

    Cara Rosanna,
    sono una malata di sla da 14 anni, anch’io tracheotomizzata e con la peg, un marito diacono permanente e tre figlie che ormai sono donne [24, 27 e 32 anni] ti sono molto vicina perchè conosco il bene e il male di questo percorso.
    Insieme ad altri malati di sla facciamo una piccola catena di preghiera, tutte le sere alle sei ci connettiamo sul sito http://www.orepod.com e una dolce voce femminile recita il santo rosario che noi seguiamo mentalmente, se vuoi unirti a noi si allargherà la catena di preghiera .
    Con tanto affetto
    Ausilia

  2. antimo 13 Gen 2009 / 19:33

    Nel sentire le parole di Rosanna piena di vita premurosa per il proprio figlio e lodevole quando piena d’amore il suo pnsiero va agli amici che con tanta pazienza gli stanno vicini con tutte le premure del caso.
    Come sentirla ingraziare il suo defunto marito,che sono sicuro ora gli è più vicino di prima.
    Grazie Rosanna per la lezione di vita che infondi nei nostri cuori.
    Da oggi sarai sempre nel mio cuore,pregherò Gesù e Maria SS che ti diano tanta forza,come tu ne dai ai tuoi simili.
    Ti invio Un abbaccio forte un bacio santo.
    Antimo Iorio

  3. Maria Grazia Bartolomei 14 Gen 2009 / 18:24

    In occasione della 31esima Giornata per la vita (1 febbraio 2009) il Consiglio Permanente della CEI ha diramato una lettera dal titolo eloquente “La forza della vita nella sofferenza”. In essa è contenuta un’esortazione: “Chi soffre non va mai lasciato solo. L’amicizia, la compagnia, l’affetto sincero e solidale possono fare molto per rendere più sopportabile una condizione di sofferenza: il nostro appello si rivolge in particolare ai parenti e agli amici dei sofferenti, a quanti si dedicano al volontariato, a chi in passato è stato egli stesso sofferente e sa cosa significhi avere accanto qualcuno che fa compagnia, incoraggia e dà fiducia…… La via della sofferenza si fa meno impervia se diventiamo consapevoli che è Cristo, il solo giusto, a portare la sofferenza con noi…… Il suo trionfo il terzo giorno, nella resurrezione, ci dimostra che nessuna sofferenza, per quanto grave, può prevalere sulla forza dell’amore e della vita.”
    Tante sono le sofferenze fisiche e dell’anima che nel corso della vita, di solito, prima o poi, colpiscono tutti noi. Per questo bisogna aprirsi al mistero (la natura stessa è un mistero anche per chi non crede). Per questo è importante l’ascolto dell’altro, un accompagnamento verso l’autonomia e la piena libertà da qualsivoglia forma di sofferenza, che comunque va alleviata, la realizzazione di un contesto sociale che sappia essere accogliente e sappia infondere fiducia. Probabilmente Cristo e la veridicità del mistero della fede si manifestano anche sotto queste spoglie.

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