Poca soddisfazione per il comitato contro il parcheggio all’Osservanza

CESENA –  Il comitato “Lasciateci l’aria per respirare”, nato per contrastare la realizzazione del parcheggio dell’Osservanza, venerdì scorso ha consegnato nelle mani del sindaco Giordano Conti le oltre 1.300 firme raccolte a sostegno dell’abrogazione del progetto. Un incontro che non ha cambiato di una virgola le intenzioni dell’Amministrazione comunale.

“Abbiamo riscontrato una netta chiusura – spiega Massimo Mazzotti, coordinatore del comitato -. Non sono state minimamente prese in considerazione le proposte alternative al nuovo parcheggio dell’Osservanza da noi avanzate. Ma continueremo con ancora nella nostra opera di protesta e proposta, ricercando un dialogo costruttivo con chiunque sia disposto ad ascoltare”.

Il parcheggio a raso è progettato per la cosiddetta sosta lunga e avrà un costo di 3,2 milioni di euro, potrà ospitare 383 posti auto e 40 per la moto, e secondo gli amministratori comunali servirà a rispondere alla domanda di posti che arriva dai lavoratori della zona del centro storico e dintorni.

“Nel raggio di circa 250 metri dalla parrocchia dell’Osservanza sono disponibili oltre 550 posti auto – controbatte il comitato -, di cui 240 posti gratuiti situati a circa 100 metri di distanza dalla piazzola del bus elettrico di fronte al cimitero, che sono sempre vuoti anche nei giorni di mercato”.

Francesca Siroli
Pubblicato venerdì 3 Ottobre 2008 alle 00:04

Una risposta a “Poca soddisfazione per il comitato contro il parcheggio all’Osservanza”

Commenti

  1. an-nùr 06 Ott 2008 / 09:29

    …ricercando un dialogo costruttivo con chiunque sia disposto ad ascoltare”.
    bene, su questa parte del discorso mi trovo pienamente d’accordo.
    in fondo illustri personalità della cultura ne hanno fatto un loro cavallo di battaglia e per citarne solo uno riporto questa illuminata frase: “L’incontro? La conoscenza? Il dialogo? Questa non è una raccomandazione, è un dovere che la realtà di un mondo multi culturale deve affrontare” (Ryszard Kapuscinski)
    Però l’ascolto si deve basare sulla reciprocità, sulla cosidetta simmetria, sul rispetto delle altrui diverse opinioni e a volte, ciò malgrado, anche arrivare ad accettare, anche se non condivise, le decisioni prese dalla “maggioranza” (questa è democrazia?) senza pretendere di voler ascoltare “solo” coloro che ti danno ragione… tout court.
    In fondo nessuno di noi pretende di possedere-conoscere-prevedere la verità che ci circonda.
    recita un detto antico:
    “Oh Dio, mostrami le cose quali sono veramente” (pbl)

    an-nùr

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